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Pharma Barometro



Pharmabarometro rappresenta un osservatorio sul mondo della farmacia e su tutto il settore del CHC. Nelle tre sezioni che lo compongono è possibile infatti trovare informazioni sia sui fenomeni aggregativi (Fenomeno Catene), ma anche sulle iniziative sviluppate dalle aziende (Mondo CHC), nonchè uno sguardo sul nascente fenomeno delle applicazioni dedicate al tema della salute e del benessere (Osservatorio App e Nuovi Media).

Il cambiamento bussa alle porte

cambiamento

Come teorizzava il grande Schumpeter nel secolo passato, senza l’innovazione distruttiva capace di ridisegnare lo scenario in cui siamo immersi, il sistema capitalistico langue e muore!

Il capitalismo campa e sopravvive grazie all’innovazione.

Da sempre il tema dell’innovazione rappresenta l’ingrediente fondamentale del successo di tutte le aziende, del resto la stragrande maggioranza delle (esigue) bellezze del capitalismo discendono dal suo aver bisogno assoluto dell’innovazione; è la  chance offerta a chiunque di poter cambiare il mondo che lo rende accettabile.  Un esempio lampante di come una società senza innovazione muoia ci è fornito dalla dissoluzione del sistema di potere della vecchia Unione Sovietica, o se volete su scala più ridotta dalla fine ingloriosa della famosa Kodak, madre della fotografia di massa ma anche di quella digitale,  che non volle implementare l’innovazione per paura di mettere a repentaglio il vecchio business analogico!

Ma l’innovazione è fatica, la strada che porta ai nuovi prodotti, o servizi che siano, è lastricata di errori, di tentativi falliti, di un’ostilità ambientale precostituita. La conservazione – sembra contradditorio – è perseguita soprattutto da chi sta in fondo alla scala sociale ed è l’arma preferita da quelli che stanno in cima per continuare a restarvi senza fatica.

Il cambiamento in farmacia

Entrando nello specifico del settore, è palese come la base della categoria sia assolutamente avversa al cambiamento con tutto quello che ne consegue. I motivi di questa avversione si possono ritrovare in molteplici fattori, personalmente penso che la dispersione sul territorio (effetto isola) unita alla frequentazione costante di anziani (non certo amanti delle novità), contribuisca a creare una miscela letale per l’innovazione. Il secondo fattore che rallenta la diffusione del cambiamento  è rappresentato dalla gran parte dell’ establishment della categoria, che da anni si trincera dietro posizioni poco difendibili, ostinandosi a parlare di una farmacia che non esiste più.  Con un tale contesto, non deve stupire se la gran parte dei 19.000 titolari appaiono spaesati e smarriti difronte alle molte innovazioni imposte dall’avanzata del digitale e dalla legge sul capitale.

Una soluzione: investire in formazione

La bussola per orientarsi nel nuovo panorama ed imparare a fronteggiare la sfida del cambiamento, è rappresentato dall’investimento in conoscenza. Acquisire capacità gestionali rappresenta una vera assicurazione sul futuro della professione, ma ancora molti fanno finta di niente… magari in futuro non troppo lontano molti di loro saranno  obbligati a vendere!

Buona riflessione.

GCP

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