Farmacista cercasi

Parafrasando Dante Alighieri, in ragione della momentanea scarsità di personale laureato si potrebbe dire: “farmacista vo cercando che è sì caro come chi per lei vita rifiuta”! Logicamente il Virgilio in questione non è un Poeta latino che si rivolge a Catone per intercedere per il suo accompagnatore nel purgatorio, ma bensì uno dei tanti responsabili delle risorse umane delle varie catene di farmacie.

A caccia di teste

Prima dell’arrivo delle catene nel 2018, nel canale della farmacia non esisteva la figura del responsabile delle risorse umane e la valutazione dei collaboratori non seguiva specifiche regole, né tanto meno sia appaltava la selezione di un candidato ad un Head Hunter. Ma con l’arrivo delle catene il gioco ha iniziato a cambiare radicalmente. Se pensiamo ad esempio alla catena Hippocrates che vanta oltre 220 farmacie di proprietà, il capo delle risorse umane si trova a gestire non meno di 1.000 – 1.200 farmacisti più tutto il personale non laureato, con tutte le problematiche che tali numeri impongono. Di fronte a queste cifre, si comprende molto bene come la selezione, la valutazione, e lo sviluppo delle competenze dei collaboratori, deve seguire precise regole e non può essere frutto del caso.

L’importanza delle risorse umane

Come mostrano tutte le varie ricerche, sono i collaboratori con le loro caratteristiche che connotano la singola farmacia; inserire la persona sbagliata nel team può rappresentare un grave errore. Del resto, le competenze dei vari collaboratori sono assolutamente fondamentali per il successo della singola farmacia, da qui la necessità di individuare i profili migliori, ossia quelli che più si adattano alla situazione e che vantano le competenze ottimali a seconda dei diversi ruoli.

Alla ricerca delle competenze

Se questo gioco d’incastri è complicato per quanto riguarda l’individuazione di un collaboratore, la cosa diventa veramente difficile nel caso della ricerca di un direttore. Ad oggi infatti, le persone che vantano le competenze per svolgere pienamente il lavoro di direttore sono poche, in quanto tutto il canale, al netto delle farmacie comunali, si reggeva su piccole strutture dove il titolare assolveva tutte le mansioni direttive, impedendo nei fatti la crescita professionale dei vari collaboratori. Ma con l’arrivo delle catene sta emergendo la necessità di nuovi direttori capaci, non solo di assolvere gli obblighi nei confronti dell’ASL, ma anche professionisti in grado di gestire il business e di motivare la squadra dei collaboratori.

Oggi è possibile fare carriera

Uno dei problemi che assillava maggiormente il gruppo dei farmacisti collaborati era quello che la professione del farmacista non permetteva di fare carriera in quanto normalmente non esistevano possibilità di avanzamento; oggi questo limite è superato, in quanto ogni nuova farmacia che viene acquistata da un gruppo, rappresenta un nuovo posto da direttore. Il tema vero piuttosto è la carenza delle competenze da parte dei colleghi che svolgono il loro lavoro al banco, e che nel corso degli anni non hanno ampliato il bagaglio delle conoscenze, ed oggi si trovano spiazzati. Per superare questo gap e mettersi in corsa, è assolutamente necessario abbracciare nuove materie, che magari all’inizio possono apparire un pizzico ostiche, ma la cui padronanza apre una grossa opportunità professionale.

Buona riflessione.

GCP

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