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Pharmabarometro rappresenta un osservatorio sul mondo della farmacia e su tutto il settore del CHC. Nelle tre sezioni che lo compongono è possibile infatti trovare informazioni sia sui fenomeni aggregativi (Fenomeno Catene), ma anche sulle iniziative sviluppate dalle aziende (Mondo CHC), nonchè uno sguardo sul nascente fenomeno delle applicazioni dedicate al tema della salute e del benessere (Osservatorio App e Nuovi Media).

Lettera alla befana di un farmacista collaboratore

Lettera alla befana di un farmacista collaboratore

Di seguito pubblichiamo la lettera di un farmacista collaboratore che ha spedito alla redazione di Pianeta Farmacia a cavallo dell’inizio dell’anno. Non siamo riusciti a pubblicare il pezzo il 10 gennaio per motivi editoriali, crediamo comunque che la riflessione di questo collega sia interessate e che meriti l’attenzione da parte dei lettori della newsletter anche se la Befana è passata da 10 giorni.

Lettera alla Befana

Cara Befana, sono un farmacista collaboratore che lavora da venticinque anni, nel corso dei quali ho visto molte realtà, tutte accumunate dalla stessa arretratezza culturale.  Ti scrivo perché non riesco più a sopportare la miopia del mio titolare, che non solo non capisce il valore dei collaboratori, ma che gestisce tutta l’attività come se fosse il Re Sole, senza confronto e dialogo, nonostante che i tempi siano cambiati. Del resto, quando ho iniziato a lavorare, era sufficiente leggere le ricette e prendere i prodotti nella cassettiera ed attaccare i fustelli sulla ricetta rossa che il gioco era fatto. Ma oggi la musica è cambiata, pensa per un attimo all’impegno richiesto per vendere i vari integratori al banco! Il mio titolare compra dei prodotti invendibili perché il rappresentante gli promette un regalo e poi vorrebbe che noi facessimo i miracoli, vendendo quella robaccia! Si lamenta che non guadagna più come prima, ma continua a spendere e spandere, senza mai pensare alla motivazione dei collaboratori. Proprio in questi giorni, su consiglio di sua moglie ha deciso di prendere la “quinta linea cosmetica” (la nostra è una farmacia media ben avviata ma non certo in grado di vendere cinque linee di creme…) perché se avesse fatto il nuovo impianto il rappresentante gli avrebbe regalato un bracciale d’oro, e visto che eravamo vicini a Natale poteva essere un ottimo dono per la figlia! Inutile dire che i prodotti non sono interessanti e che scadranno in magazzino. Di questo passo ho paura che la fine ineluttabile della nostra farmacia sarà quella di essere acquistati da qualche catena!

Cara Befana, scusandomi per lo sfogo, ti chiedo se il 6 gennaio prossimo puoi mettere nella mia calza un titolare nuovo capace di prendersi cura dei collaboratori e della sua farmacia come si conviene!

BT

Pubblichiamo questo pezzo perché al di là della spiritosaggine, trovo in queste poche righe un vero grido di dolore di una categoria di professionisti (i farmacisti collaboratori) dimenticati e bistrattati da troppo tempo, che invece meriterebbero maggiore attenzione da parte di tutti proprietari di farmacia, sia in termini economici che professionali. Il personale addetto al banco svolge un ruolo assolutamente fondamentale per il successo della farmacia e merita pertanto la giusta attenzione!

Buona riflessione a tutti.

GCP

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