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Pharma Barometro



Pharmabarometro rappresenta un osservatorio sul mondo della farmacia e su tutto il settore del CHC. Nelle tre sezioni che lo compongono è possibile infatti trovare informazioni sia sui fenomeni aggregativi (Fenomeno Catene), ma anche sulle iniziative sviluppate dalle aziende (Mondo CHC), nonchè uno sguardo sul nascente fenomeno delle applicazioni dedicate al tema della salute e del benessere (Osservatorio App e Nuovi Media).

I prodotti gluten-free: un opportunità da non perdere

Che il mercato del senza glutine stia registrando una crescita a doppia cifra, lo dimostrano tanti fattori, tra i quali l’aumento dei celiaci diagnosticati e la nascita sempre più frequente di aziende che producono e commercializzano prodotti privi di glutine.

L’intolleranza al grano non riguarda solo una nicchia

glutenParlare di semplice intolleranza al grano come di un problema di nicchia è ormai superato. “Oltre alla celiachia diagnosticata oggi è molto diffusa la ‘gluten sensitivity’, che porta ad avere sintomi simili a quelli della celiachia o dell’allergia al grano, senza però essere affetti da nessuna delle due patologie. In molti casi si tratta di una situazione transitoria, in cui comunque è necessario attenersi a una dieta gluten free”.

In quest’ottica, si rende necessario proporre un’offerta sempre più simile a quella “normale” e quindi ampia e accattivante per prezzo e gusto. In Italia il segmento dei prodotti gluten free, nel 2014 ha registrato una crescita delle vendite del 32,1% e vale 237 milioni di euro, tanto che da quest’anno pasta e biscotti senza glutine sono stati inseriti nel paniere Istat. L’universo di chi non assume prodotti con glutine, nel frattempo, si sta scoprendo molto variegato: da una parte ci sono le persone che soffrono di celiachia, dall’altra quelle che hanno una particolare sensibilità al glutine. Dall’altra ancora quelle che scelgono i prodotti “senza” per convinzione e stile alimentare personale.

 

Come le aziende rispondono al mercato del gluten free

Le aziende per inseguire questi target pongono in essere strategie diversificate, soprattutto per presidiare i diversi canali di vendita. Ad esempio Dr. Schär, È il principale player del mercato del gluten free in Italia: 45% del mercato. Dr. Schär è attivo nel canale farmacia e nella GDO. Fino ad oggi l’azienda ha perseguito una politica di marchi diversificati. Nel retail generalista era presente con il marchio DS-gluten free, mentre nello specializzato e in farmacia, impiegava il brand Schär. Ma proprio in questi giorni ha deciso di attuare una innovazione di marketing.

La GDO ha infatti mostrato un sensibile aumento in termini di quote di mercato rispetto a farmacia e negozi specializzati, passando dal 20% del 2010 al 30% del 2014. Per questo l’azienda altoatesina ha scelto di dare l’avvio ad un’attività di brand switch, portando i prodotti a marchio Schär, finora disponibili solo in farmacia e nei negozi specializzati, sugli scaffali della GDO, in sostituzione di quelli DS-gluten free”.

I dati indicano che la farmacia, rimane il riferimento per l’acquisto, per chi soffre di celiachia, ma come è già accaduto per altre merceologie in passato, il canale, viste le modeste dimensioni dei diversi punti vendita, non riesce a gestire la crescita massiccia di alcuni segmenti merceologici, con il risultato che dopo un lancio al suo interno, le merceologie si spostano sugli scaffali della GDO. Peccato perché senza innovazione, sia da parte dei gestori delle diverse farmacie, ma anche dell’industria, il rischio di perdere fette di mercato in favore di altri canali è sempre più forte!

2 Commenti

  •    Reply

    E se la gdo “ruba” sempre più segmenti di mercato alla farmacia, a questa cosa resta?SSN ormai insufficiente cosmesi medicale aggredita da centri estetici etc. Servizi di assistenza integrata in ritardo!
    Riscoprire la propria professionalità e diventare protagonisti del pharmaceutical care e della primo contatto con i pazienti? Anche in ragione di una figura drl medico di famiglia non più diagnosta ma burocrate?

    •    Reply
      Giulio Cesare Pacenti 8 giugno 2015 at 11:10

      Buon giorno Virginia,
      le tue considerazioni mi sembrano molto centrate, credo che il futuro della farmacia passerà da un aumento delle competenze professionali come ad esempio la galenica, o piuttosto lo sviluppo di servizi a favore dei pazienti.
      Come testimoniano le esperienze di alcuni colleghi, anche in questo periodo è possibile sviluppare la propria attività nel rispetto della professione. Se l’argomento ti appassiona, ti consiglio di leggere il volume “Come diventare titolari di farmacia” dove troverai la testimonianza di diversi farmacisti illuminati.
      Grazie a presto.
      GCP

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