Nuova mentalità cercasi

Il fenomeno delle catene su cui si è tanto discusso e parlato è arrivato veramente! Basta girare per Milano o piuttosto Roma per vedere le nuove insegne, emblematico a questo proposito il passaggio di mano della farmacia di Piazza di Spagna avvenuto la settimana passata in favore della catena Hippocrates. Di fronte a questo cambio (quasi epocale) dell’entrata di grandi operatori finanziari, la singola realtà per reggere il confronto e cercare di presidiare il proprio mercato, non può più rimanere immobile in attesa degli eventi esterni.

Il cambiamento incalza…

Negli ultimi anni sono cambiate molte cose, e non solo le norme sulla regolamentazione della proprietà della farmacia, ma anche i margini generati dalla dispensazione del farmaco.  Nel corso degli ultimi anni si è assistito infatti ad un sensibile cambio del mix del fatturato in favore dei prodotti di libera vendita. In poche parole la ricetta non è più remunerativa come in passato, e la gestione dell’attività richiede una nuova organizzazione, perché gli altri prodotti, non basta averli in assortimento, ma vanno “presentati e venduti” al cliente/paziente. Difronte a questo scenario, non rimangono che due strade al titolare, o il passaggio di mano, o l’unione a uno dei tanti network presenti, perché la terza strada, quella dell’immobilismo, perseguita ancora da molti potrebbe essere fatale!

Un cambio di mentalità

Il tema centrale della questione è che la mentalità del farmacista tradizionale, chiuso tra le mura della sua attività, totalmente destrutturato per quanto riguarda la gestione dell’attività, non regge più. Del resto il nuovo scenario, non solo richiede nuove competenze, ma soprattutto nuovi schemi mentali. Il nuovo contesto richiede doti amministrative per migliorare il business, ma anche capacità negoziali per condurre efficacemente la squadra dei collaboratori e interagire con eventuali strutture esterne. È bene ricordare, che qualsiasi formula di aggregazione che la singola farmacia deciderà di adottare, dovrà essere perseguita con determinazione, sia per quanto riguarda il tema degli acquisti che per le problematiche di vendita, perché il tempo per le mezze scelte è terminato.

Constatazione finale

Che piaccia o meno, siamo difronte ad un momento di svolta del mercato, un vero e proprio giro di boa, dove il vento non sarà più in poppa come in passato ma di bolina. Per garantire un futuro alla propria attività (special modo se collocata in una grande area urbana), è consigliabile rinunciare ad un pizzico di autonomia e aderire ad un progetto di aggregazione di ampia portata, altrimenti è meglio valutare l’idea di cedere l’attività, perché la competizione nei prossimi mesi non potrà che aumentare!

Vi ritrovate nell’analisi, voi cosa ne pensate?

GCP

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