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Pharma Barometro



Pharmabarometro rappresenta un osservatorio sul mondo della farmacia e su tutto il settore del CHC. Nelle tre sezioni che lo compongono è possibile infatti trovare informazioni sia sui fenomeni aggregativi (Fenomeno Catene), ma anche sulle iniziative sviluppate dalle aziende (Mondo CHC), nonchè uno sguardo sul nascente fenomeno delle applicazioni dedicate al tema della salute e del benessere (Osservatorio App e Nuovi Media).

Uno sguardo fisso al futuro

Uno sguardo fisso al futuro

Sono un centenario, ma penso al futuro”, diceva Marino Golinelli. Sembrava immortale, e in effetti per chi supera il secolo di vita l’affermazione non è poi tanto azzardata, ma sabato 19 febbraio ha dovuto anche lui fare i conti con la morte.

È possibile essere figlio di contadini, uscire dalla povertà, iscriversi all’università, fondare da zero una impresa, farne una multinazionale, diventare uno degli uomini più ricchi d’Italia, coltivare l’amore per l’arte e il collezionismo, avere sempre l’aria disincantata e l’ammirazione degli amici e dei concorrenti? Si è possibile, benvenuti nel ricordo di Marino Golinelli!

Era nato l’11 ottobre 1920, a San Felice sul Panaro in una famiglia contadina, la mamma allevava polli e vendeva le uova al mercato. Ma il giovane Marino non difettava di forza di volontà né di ambizione, tanto meno di intelligenza, così che in pieno dopoguerra, con in tasca la laurea presa cinque anni prima, il 24 gennaio 1948 costituì la prima azienda, l’Alfa – Alimenti fattori accessori – Biochimici. Lo zucchero era ancora razionato, veniva comprato al mercato nero. “Dieci chili alla volta al bar La Torinese. Con fosforo, calcio e altro preparavo uno sciroppo, che andava a consegnare personalmente insieme al suo unico primo dipendente alle varie farmacie di Bologna. Così inizia l’avventura di uno dei più grandi industriali farmaceutici italiani.  Golinelli – nominato Cavaliere del Lavoro nel 1979 , ha annullato i concetti di tempo, viaggiando di secolo in secolo, e di spazio, creando a ogni decennio mondi nuovi e infiniti: prima il colosso farmaceutico (da Alfa Biochimici, capace di sviluppare il Vessel contro le trombosi e il Normix contro le infezioni intestinali acute, ad Alfa Wasserman fino all’attuale fusione con Sigma-Tau), giungendo a dare vita a un gigante con oltre 3.000 dipendenti sparsi per le varie filiali nel mondo e un fatturato consolidato di 1 miliardo. L’amore per l’innovazione e il progresso ha portato il Dr. Golinelli a fondare nel 1988 la Fondazione che porta il suo nome, con l’obiettivo di promuovere l’educazione e la formazione scientifica e favorire la crescita intellettuale dei giovani, passione che lo ha sempre accompagnato fino alla ultima creatura, il G-factor, acceleratore di start up e spin off per formare i “Marino di domani”.

L’amore per l’arte

Parlare di Marino Golinelli senza menzionare l’arte, vuol dire omettere un pezzo importante della sua vita. Il Dr. Golinelli è stato uno dei più grandi collezionisti d’arte d’Italia, mi ricordo benissimo quando una volta mi recai nella sede bolognese della sua azienda, lo stupore che provai nel vedere gli stupendi quadri che abbellivano tutti gli uffici ed i corridoi dello stabile. Rammento ancora le parole che un manager, che capendo il mio stupore per la vista delle opere, mi sussurrò in un orecchio: “questi sono solo i quadri più scarsi, quelli belli sono nella sua casa del centro di Bologna!”

Pensare il futuro

Nel futuro ci aspetta un mondo imprevedibile, completamente diverso dall’oggi, ma dobbiamo prepararci”. Bisogna dare ai giovani gli strumenti per capire, il più presto possibile, qual è la loro passione. Devono studiare, sacrificarsi, appassionarsi.  La vita è esserci con intelligenza, in modo responsabile. È impegnarsi, darsi da fare perché le cose avvengano. “A cent’anni si può dire: ho già dato. E invece io dico: si può continuare, si può sempre donare”.

Riposa in pace Dottor Golinelli!

GCP

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